Arvind Sridhar vuole offrire ai giovani delle classi più povere l'opportunità di avere successo.
Geography for Tomorrow
Arvind Sridhar ha creato l'organizzazione non profit esentasse Geography for Tomorrow nel 2013, quando era adolescente e viveva nella Bay Area di San Francisco. Da allora ha esteso il suo programma formativo a livello globale a oltre 350 giovani che vivevano in famiglie a basso reddito e non potevano usufruire di servizi adeguati, sia negli Stati Uniti sia in altri paesi del mondo; inoltre, ha portato online il suo programma e ha ampliato l'impatto grazie a un'ampia comunità di volontari.
Intervista ad Arvind
D. Che cosa ti ha spinto a creare Geo For Tomorrow (GFT)? È un'idea straordinaria da concepire e portare avanti per un adolescente.
R. Sono attratto dalla geografia sin dalla prima elementare, quando ho potuto consultare il mio primo atlante. Leggevo di tutti questi diversi paesi e popoli ed ero davvero affascinato. Volevo saperne di più, così ho comprato altri libri e ho iniziato a leggerli; sono anche riuscito a ottenere buoni risultati in parecchi concorsi di geografia, in particolare ai Campionati nazionali di geografia. In terza media ho raggiunto il livello nazionale ed ero davvero entusiasta.
Ho avuto anche la fortuna di viaggiare negli Stati Uniti e in molti altri paesi. Al primo anno delle superiori, mi ha colpito il fatto che non fossero tanti i ragazzi, soprattutto nella mia area, ad avere avuto le mie stesse opportunità di imparare le diversità del mondo, così ho deciso di creare GFT. Nella nostra società globalizzata, è fondamentale possedere conoscenze in ambito geografico per una potenziale carriera futura.
D. Pensi che prenderai mai in considerazione una carriera nel mondo dell'insegnamento?
R. Sì, spero di diventare insegnante. E dato che mi interessa anche la biomedicina, mi auguro in futuro di intraprendere un percorso professionale che comprenda entrambe le discipline. Magari potrei fondare una mia azienda e occuparmi di attività interessanti nell'ambito dell'assistenza sanitaria e analizzare le diverse applicazioni di questo settore a livello mondiale.
D. In che modo gli strumenti geografici di Google si sono rivelati utili per il tuo lavoro e perché hai deciso di utilizzarli?
R. Da bambino avevo l'abitudine di andare su Google Maps per dare un'occhiata a vari luoghi, soprattutto tramite Street View: era un mio hobby. Mi divertivo davvero tanto; lo facevo quasi tutti i fine settimana. Rimanevo sorpreso dai diversi tipi di ambienti e paesaggi esistenti in tutto il mondo e questa mia curiosità ha favorito la nascita del mio interesse per questo settore.
Tornando a GFT, Google Maps permette agli studenti come me di conoscere ogni genere di luogo nel mondo senza doverci andare. Ad esempio, puoi usare Street View per dare un'occhiata ai luoghi più svariati in Medio Oriente e i bambini possono imparare tante cose senza trovarsi sul posto. È un'esperienza di forte impatto.
D. Probabilmente, l'uso di queste mappe coinvolgenti favorisce l'empatia, oltre a stimolare la curiosità degli studenti.
R. Sicuramente. Con gli strumenti di realtà virtuale, i bambini restano affascinati dalla possibilità di esplorare un luogo differente, completamente estraneo, e avere comunque la sensazione di trovarsi veramente lì.
Svolgiamo anche un'attività in cui i bambini imparano le tecnologie di mappatura, disegnano una mappa della loro scuola o del posto in cui lavoriamo e alla fine riescono a muoversi in tutta l'area, ispezionarla, disegnare luoghi diversi e acquisire anche un senso di conoscenza spaziale. Pensiamo che questa attività sia davvero efficace perché consente agli studenti di sviluppare considerazioni personali sulle mappe e vedere dove si trovano rispetto ad altri luoghi nel mondo.
Inoltre, li prepara ad affrontare le sfide future: stare lontano da casa in qualche luogo del mondo in cui li porterà la loro carriera, acquisire uno spirito critico sugli eventi che si verificano intorno a loro e porre domande importanti. Una volta che sapranno fare tutto questo, potranno avere successo in qualsiasi campo che li appassioni. Sono proprio questa curiosità di fondo e questo pensiero analitico gli aspetti che la geografia riesce a sviluppare.